AFORISMI SULLO SCRIVERE





184 La parola va cercata perché sia giusta; non perché sia ricercata.


155 Simile non voglio scrivere al funzionario, che le mucche del faraone e le pecore conta. Ma come lettera a un amico, per toccarlo.


185 La qualità non vien dall'aggettivo, dai movimenti viene della frase.


186 Il superlativo va spezzato, e nel dialogo restar dei pezzi.


201 Una frase si scrive guardando negli occhi soltanto un uomo, al limite uno costruito apposta. Un punto si fissa di partenza e lo si tiene; poi la coerenza non può che fluire, verso valle. Se invece il consenso si aspetta di tutta una platea, i nostri germogli moriranno, delusi dal freddo, ognuno separato dagli altri.


200 Se vuoi che le parole sian la cura, tutto devi dentro quel che scrivi, e non sapere prima dove andrai a finire dopo.


164 Scaturisce la parola da un lavorio nel formicaio.


166 Scrivendo lo spirito si allena, a proteggersi dai sensi.


173 La cronaca del pensiero evita che la ragione pulisca i sottintesi, i quali appaiono adesso come inutili orpelli, ma saranno indispensabili ingranaggi poi, nella meccanica dei concetti di un lettore lontano.


174 Sono i sottintesi la qualità di un testo. Ogni botta e risposta strapparli vuole.


175 Una soltanto in un testo buono, delle correnti sottostanti l'armonia. Il lettore poi lo capisce, e si abbandona in fiducia, alle sirene benigne del Dio dei Mari.


176 Un battibecco di mail galleggia in superficie, mentre una prosa d'autore è profonda come il mare di tutto ciò che è sotto inteso.


179 Il gesto minuto delle dita scriventi è una miccia, che innesca l'esplosione, dell'aderenza a tutto il corpo.


180 Quel foglio amanuense di segni ben tracciati ha ristrutturato la voglia di metter sulla penna-che-scrive le dita, per il gioco a descriver lo spettacolo inside, appioppando gli epiteti ai nomi. Che non sono aggettivi, che della forma non ci dicono il colore, ma che alla prima figura ne aggiungono altre, le quali aleggiano in semitrasparenza, catturando più volume. Per avere nomi più visivi e vivi; più simili all'Odissea.


181 La traduzione ripetendo dello stesso pensiero versato in parole, nomi si trovano differenti, che in intersezione fan luce sul quel nocciolo sfuggente, cantante sul palco, dei riflettori nel centro.


190 Il filo della narrazione per un sentiero si snoda, semplice di parole, accanto un po' d'erba, sotto il sole modesto di aprile. Eppure, quel che dopo ne resta è un universo, intero, di luoghi profondi. Passi di colomba per un inferno costruire, e un paradiso.


195 La scrittura prima ci porta in volo, poi nel deserto ci abbandona. Per chi non scrive un obbligo è il ricordo, mentre per chi scrive lecito è scordare. Poi però di rileggere c'è il bisogno, e se molte son le righe, come si può condur la voglia al capoverso fra i tanti giusto? Scritte le prime cento righe, è più importante cancellare.


199 Un vero progresso deve coinvolgere la scrittura, almeno mettendo il brodo allungato al bando.


158 Per scrivere, ci vuole incoscienza.


207 Ma io-narratore la testa per un personaggio ho perso, che mi guarda e sorride.





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