AFORISMI SULLA BELLEZZA E SULL'ELEGANZA





1153 La eleganza è una caramella che non viene masticata.


1150 Voglio una mia bellezza, a costo di esser brutto!


1147 Un pensiero sbagliato e sei morto.


1148 Non deve cadere la foglia.


1149 Un po' di polvere in clessidra: solo un'estetica può impedirlo.


1152 Il comportamento senza l'idea: è un peccato?


1155 Eleganza è un miglior nome, per dire l'amore verso il corpo. Quello di carne, ma non solo.


1156 Se la eleganza s'innamora del passo, ogni tendine ha un ruolo del piede. Ma se il padrone è il budget (o la eleganza ha un altro amante), conta solo quanto è svelto e lungo, il passo.


1157 Bellezza: la eleganza dei più brevi percorsi, che sbrogliano la matassa del mondo, nella dimensione dell'essere che unisce i capi opposti con un concetto giusto.


1158 La eleganza si sceglie i suoi amanti, e attorno vi disegna un cerchio, a protezione. Ma le necessità del mondo frantumano quel cerchio, con catene a legare gli amanti ai pianeti del sistema esterno, i quali impietosi li trascinan via, come prigionieri derisi per le strade di Roma.


1159 Se in fondo a questa via che lenta sale, c'è una statua elegante greca, allora ogni chiacchiera scivola nel progresso indietro. E piu siamo in alto, più la pendenza ci richiama in basso.


1160 Non è per il bicchiere, ma per la riflessione, che sbatte la mia testa. Rischiando la rottura di questo grande specchio, ancora non convinto che il bello solamente salvare può il pensiero.


1161 Ai più diversi anelli che fan la catena che scuri dagli abissi bellezza solleva, con me l'inizio potrai tu dare, quei fiocchi di piacere fermando che scendono piano, a rovinar di caldo i taglienti di lame che noi vorremmo sempre nervose di fame.


1162 Si può vivere di una partita la bellezza, non distratti dal risultato? Soltanto se l'esperienza ha reso la bellezza adatta ai risultati, quelli che coi numeri alla fine son controllati. Allora, per esser buono un giocatore, il tuo metodo amerai, non i risultati, non gli obiettivi.


1166 Regioni di bellezza nelle sfere costruisce superiori, a bellezze indifferente e bruttezze, dei livelli sottostanti. “La tradizione dei viventi,” chiedete? “Un metodo buono,” risponderà l'artista.


1167 Al muoversi del sottostante, anche l'estetica ha un cedimento. E muovendosi quello di frequente, questa mantenere è una guerra continua. Ma non vuol dire che sia un inganno, un falso al vero sovrapposto: come completamento intesa.


1168 Un triangolo a comporre, quattro minori ne puoi usare. Ma anche due cerchi, sei rettangoli, e qualche striscia ritagliata strana. Per la bellezza dell'uomo, quella del paesaggio non è necessaria.


1169 C'è un uomo, brutto e senza sogni che non sorride. Ruba le caramelle ai bambini, e tutta la torta si mangia. Ma, attraversato lo specchio, nel mondo delle idee, egli diventa un principe azzurro, che generoso i pani moltiplica e i pesci. E non si stanca, regali per tutti a confezionare, dal magico suo cilindro. Di ogni bellezza paladino.


1170 Un egoismo, che porti aristocratico bellezza nel pensiero.


1171 Tornai così a rivedere il bello, nelle piccole gesta ultime mie.


1172 Va in politica la bellezza, perché la eleganza non porta il paraocchi.


1163 Voglio dire addio anche a voi, miei sorrisi condivisi degli ultimi giorni, coi passeggeri a me vicini del mondo. Addio a voi per ritrovare, ancora una volta, la eleganza. La mia eleganza.


1151 Il motore fa il suo dovere, mangia la strada senza fretta e senza sosta, innamorato della propria nota che non vuol cambiare. Se il semaforo è rosso, strappo il volante verso destra, e falcio il prato, per scavalcare la coda di quelli fermi, che aspettano. Se serve, le ruote della mia macchina si arrampicano sui muri delle case come lo scarafaggio di kafka. La mia macchina... col suo trotto diesel meccanico. Ed io, cavaliere intrepido, non importa se la lancetta è sotto i cinquanta. La mia eleganza non ha bisogno di correre, la velocità che mi interessa non è quella che mi dicono gli strumenti. Non è nemmeno una velocità, e il mondo delle cose non c'entra nulla. Io, Don Chisciotte, tengo saldo il volante, e ritta la schiena, coraggioso lo sguardo, nel mio blues di sera, nelle luci della Franciacorta. Di rotonda in rotonda, capitano delle onde, delle mie fottutissime onde.





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