AFORISMI SULLE PAROLE





80 Vado e vengo fra comandi urlati e consigli sussurrati.


76 Le parole han la coda. Chiedimi il perché.


73 Le frasi devon cominciare e devon finire, come ci fosse un pubblico sempre.


74 Parole non sovrapporre. Quadri, non riviste, vecchie e distratte da sfogliare.


75 La voce dice le parole una e poi l'altra. Ma come un iceberg ha la parte sommersa, così le parole han la parte sfumata, che del pensiero nei sotterranei si trova. Ed è quella che con cura non bisogna sovrapporre.


78 Il gesto compiuto e la parola pronunciata subito iniziano a scapparci via, verso le loro conseguenze, che ormai non possiamo più fermare.


84 La stessa aria con cui la formica si pronuncia, anche per un elefante basta.


87 Ingombranti le parole a voce alta pronunciate; ma se gli ambulanti devon chiedere i permessi al comune, allora, queste parole ad urlare il nulla osta va richiesto, al governo della mente.


89 Alte rimbombano le parole di suono: se nel recinto le vacche, l'erba dei sussurri dagli zoccoli schiacciata. La grammatica pronuncia l'io, e robusta questa mucca si muove fra le altre. Ma nulla spiega, anzi nasconde.


94 Qualcosa vien tolto dalle parole al pensiero, è un luogotenente il suono, che con il suo aiuto qualcosa ci nasconde.


102 Pronunciando quel che serve, non quel che pensi.


103 Quella parola che serve precisa per l'effetto desiato ottenere.


104 In ufficio fra di noi: un filo di voce, sempre leale. Verso le creature del mondo esterno: un movimento allegro che sa essere furbo.


106 Il viaggiatore sa difendersi con la parola e colpire. Ed al ritorno, di ruvidezza spogliato, il viaggio racconta, con la regola di parola del cerchio ristretto.


109 Attore! Nella testa non rappresentar la frase prima di dirla tutta, ma l'inizio decidi, e poi la sfera lancia coi tre fori. Se il tiro è giusto, l'inconscio farà strike.


110 Una descrizione funziona quando chiude il cerchio senza lasciare salti da spiegare. Quando una tensione residua non rimane, ad unire i monconi protesi dai due lati di qualche abisso.


111 La magica formula pronunciata, non esce dalla lampada alcun genio, ma non sarà la tua invocazione in vano. Senza magia non pensar le parole, solo perché nulla subito succedere hai visto. C'è per ogni seme un tempo.


123 Asserragliato nelle stanze più interne, dove il tesoro della corona risiede, non mi affaccio alle finestre che danno sull'esterno. E se ne accorgono i presenti: nella mia voce io non ci sono. Me ne fanno una colpa, mi chiedono lasciar la tana ed uscir con loro. Ma se vi sono giorni in cui amo cavalcare i toni, per condurli al trotto piuttosto che al passo, oggi no, e soltanto robotiche frasi da questa gola, sussurrate.


125 Il Regno dei Cieli è accanto, eppure gli anni posson passare e vite intere senza entrarci. In ogni istante la parola esiste a sciogliere il pregiudizio della mente triste. Ma fin che rispetto per le parole non avremo, le più preziose fra di loro rifiuteranno a noi di farsi chiave per quel Regno.


127 Voi parole state attente, che il vostro gioco dentro me conosco. Io ora per parlarvi sono voi, ma il mio cuore non è voi.


113 Nel segreto del vuoto restano i rumori della nave tra le stelle. Nella testa mia lo stesso, a portare il pensiero vane le parole.





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