AFORISMI SUL LAVORO





592 Al rientro lunedi nel mondo del lavoro, fredda la doccia dei problemi bastardi. Ma poi la preghiera, che le quattro idee giuste pronuncia per vivere in quel mondo.


577 Tra mille sensazioni confuso, chiedo aiuto agli occhiali dei costi e dei ricavi.


580 L'orientamento al cliente non può essere emotivo.


583 Nel bosco del mio ufficio, ecco vedo un frutto, là, tra il ramo e la foglia. Ora sarò cieco, fino all'ultimo morso.


576 Butta la strategia nel tritacarne di numeri del budget; per vedere che ne esce.


578 Se il contabile io sono, e l'ufficio anche degli acquisti, difficile è il ricordo se una pratica si sposta.


579 Una contabilità meccanica da prevedere; un commerciale che mette a fuoco le persone, una produzione che sulla fisica si concentra.


581 Ai fornitori chiedere sempre, senza guardare in faccia nessuno. Nei clienti per l'occhio entrare. del gruppo essere il cuore. Alle sciocchezze passar sopra.


584 Tutti questi nomi di fornitori e clienti e progetti aziendali: sono dei semi, e non posson che venirne frutti. Pericolosi però, vittorie di oggi, trappole nel domani. Ma come si posson rifiutare i frutti?


585 Azienda infligge dolore e provoca tristezza, ma questo è un effetto da sapere, non l'idea per incontrarla da indossare, più simile invece a preghiera devota.


586 Il contesto esse erre elle verifiche continuamente impone, di prossime scadenze. Ogni adattamento è un colpo di scalpello, che lo spirito dal mondo esterno riceve.


587 Anche una esse erre elle ha creativi degli spunti; dal suo inconscio nascon produttivo e sociale.


588 Mentre ti stai ricostruendo una massa, consapevole inerzia dei compiti conclusi appena, i piccoli fastidi zittisci serpeggianti. Il lavoro è sofferenza, lo sai, e troppo non ti stupire di un'attitudine sibilante al morso. Ma problemi vi sono se l'aspettativa ti sei dipinto, di un lavoro giardino senza serpenti.


589 Per un bimbo che non sa, grigio è l'ufficio e muto. Per colui che ha compreso, un carnevale è di vita.


590 Pausa. Bevo alla macchinetta il caffè, e alla scena ripenso. Era pensieroso il capo, mentre il mio collega era dei compiti ricevuti contento… Non è vero che per il sorriso creare dal sorriso per forza bisogna partire, altre strade ci sono: col blu e col giallo fare il verde. Certo i propri polli conoscere bisogna, i gusti saperne. Ma è del tutto possibile aver gente incazzata ai bambini allegri accanto, senza che debbano questi al sorriso rinunciare.


591 Con le persone che stanno all'esterno, la discontinuità è maggiore, ed essere creativi è più rischioso, perché non ci sarà occasione di sistemare presto eventuali errori. Aderenti non siamo come il culo e la camicia, soltanto un paio di volte ci tocchiamo, come nel tennis la palla e l'erba. Decisivo è il rimbalzo e breve.


593 Giustificato è il manager dal gradiente, ma quest'ultimo è cieco...


582 Il capitano d'industria è salito, lento il passo e pensieroso, sul promontorio dove soffia dei numeri il vento. Lassù in cima resta dell'idea in attesa, che in un canale li costringa, senza vittima restarne. Ma questo atteggiamento non si indossa e come una giacca non si toglie, piuttosto si allena.





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